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La prima mostra "Camminare per la pace" fu preparata dal CDMPI ed esibita a Bologna nel 2009 in occasione della Prima Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza, con una pubblicazione che ripercorreva la storia delle marce e dei cammini, aggiornata nel 2016, con le Marce nazionali per la Pace di Capodanno.

Quest'anno si svolge la Terza marcia Mondiale e nell'ambito dell'iniziativa "Segni di Pace" (vedi articoli precedenti) viene riproposta la mostra con nuovi manifesti selezionati dalla raccolta del Comune di Casalecchio di Reno (Bologna).

Sulla base della guida-catalogo scritta da Vittorio Pallotti nel 2009, si sta preparando la nuova edizione 2025 con l'editore Multimage.

Ingresso alla Sala della Meridiana, Piazza dei Contrari, Vignola

 

Vista della mostra dei manifesti nella Sala Meridiana

 

Installazione "Deflagrazione" di Francisco Cuzzi, 2024

 

Il rischio dell'ideologia militare è sempre presente nelle nostre società

Il manifesto olandese, del 1981, non presenta un messaggio scritto ma, con una grafica incisiva e inequivocabile nella sua interpretazione, indica la possibile trasformazione dell’individuo da cittadino libero a soldato inquadrato, se incapace di reagire ai meccanismi autoritari attraverso cui gli apparati di potere spesso agiscono. Piano piano, attraverso norme e leggi ad hoc e con l’uso di potenti strumenti di comunicazione, si inculcano valori e convinzioni che rendono le persone culturalmente meno indipendenti e quindi assuefatte e allineate ai modelli imposti.

Il manifesto invita dunque a porre attenzione al fatto che nelle nostre società è sempre latente il rischio di sviluppare forme di asservimento e annullamento della personalità. Forme che trovano la loro massima espressione nella ideologia e nella pratica militare.

Nel disegno, da figure di civili caratterizzate e distinte si passa man mano, attraverso una sequenza di frame, a elementi dalla postura e abbigliamento militare, fino ad arrivare ad una uniformità di volti vuoti in figure spersonalizzate perfettamente allineate che marciano a passo d’oca come automi quasi fossero ad una parata militare.

Merita ricordare che, nella sua ostentazione di virilità e prestigio, il passo d’oca esercitò un fascino non indifferente sul fascismo, tanto che Mussolini lo fece adottare nel 1938 ribattezzandolo passo romano.


A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale

FERMIAMO LE GUERRE ORA!

Sabato 26 ottobre 2024 la grande Mobilitazione nazionale per la pace con le Manifestazioni in sette città: Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino.

ll CDMPI ha aderito all'iniziativa, e suoi rappresentanti hanno partecipato alla manifestazione di Firenze.

Vedi articoli

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/10/26/cortei-per-la-pace-da-roma-a-milano-da-torino-a-firenze-fermiamo-le-guerre_b22ff76d-cd6d-46ef-857d-6587458b2f76.html

https://www.rainews.it/articoli/2024/10/partiti-in-tutta-italia-i-cortei-per-dire-no-alla-guerra-81448786-e285-4634-99a1-aa4c505c9479.html

  Ognuno può fare qualcosa contro la guerra. Daniel Berrigan

La mostra "Giù le armi", a cura di Overseas di Spilamberto e CDMPI, è parte dell'edizione 2024 di IN PACE, articolata in "Parole", "Segni" e "Note" di Pace.

L'esposizione è stata inaugurata domenica 13 ottobre, e sarà visitabile fino a domenica 8 dicembre.

Il titolo della mostra è tratto dal libro Die Waffen nieder! (Giù le armi!) di Bertha von Suttner, pubblicato nel 1889, che nel 1905 venne insignita del Premio Nobel per la Pace.

Purtroppo la sua attualità rende ancora più necessarie le azioni e le parole per la Pace; questa mostra offre spunti di riflessione sia sulla produzione e il commercio di armi in Italia e nel mondo, che sulle diverse forme di protesta e di obiezione, attraverso i manifesti stampati in Italia, e in Europa, tratti dalla raccolta del CDMPI.

La "storicità" dei manifesti del XX secolo, ci ricorda ancor più quanto c'è da fare, per continuare quanto è stato fatto, riproponendoci Giù le armi! come "un'invocazione imperativa necessaria nel nostro tempo" (dall'Introduzione del catalogo).

Catalogo a schede con le riproduzioni dei manifesti, e fotografie di Bruno Stefani (Comiso, 1983), curato da Giuseppina Caselli (Overseas), Gabriella Lippi, Uber Sala (CDMPI), stampato a Spilamberto da Tipografia Vignolese Masi.