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Disarmo: liberiamo risorse che consentono di vivere in un mondo migliore

Il manifesto dei quaccheri di “Quacker Peace & Service Friends House” di Londra, del 1982, ci illustra i frutti del disarmo: se non si fanno le guerre, se non si investono cifre astronomiche negli armamenti e negli eserciti, se anzi si inverte la rotta delle spese militari, si liberano risorse che consentono di vivere in un mondo migliore. Un mondo in cui sono affrontati e risolti i problemi della fame e delle ingiustizie, c’è un rapporto rispettoso con la natura, si affrontano e gestiscono i conflitti in modo pacifico.

Rinunciando alle spese militari e al commercio delle armi quanti esseri umani potrebbero essere salvati e curati? Quanti ospedali e scuole potrebbero essere costruiti? Quanta vita in armonia con la natura si potrebbe realizzare? Quante violenze e guerre sarebbero evitate per permetterci quella sicurezza che sempre si sente invocare e mai realizzare?

Il disarmo, dice il manifesto, fa rifiorire la vita, qui rappresentata come terreno fertile, ricco di grano, fiori e piante con i loro frutti. L’immagine è armonica e colorata con la colomba della pace al centro del prossimo raccolto. Con un messaggio efficace, in caratteri maiuscoli e una lingua internazionale, il manifesto propone, senza presunzione, una ricetta semplice e genuina come i prodotti naturali.

Il movimento religioso dei quaccheri, fondato in Inghilterra nel 1647 da George Fox, è incentrato sulla spiritualità e i suoi aderenti hanno una concezione della vita improntata al rigore morale.

Da sempre nonviolenti, per ragioni di coscienza non partecipano alle guerre e molti di essi sono obiettori alle spese militari. Nel 1947 il Nobel per la Pace venne assegnato alle due principali organizzazioni quacchere esistenti (quella inglese e quella americana).


A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale

 

Mostra di manifesti 11 — 27 gennaio 2025
Bologna, Palazzo d’Accursio, Manica Lunga, primo piano
Orari: lunedì 10-13, da martedì a domenica 10-13 / 15-18
Ingresso gratuito

Come far conoscere coloro che, opponendosi con molte difficoltà alla soluzione di conflitti condotti con l’odio, la violenza e la guerra, hanno operato e continuano ad operare per la diffusione di metodi e strumenti nonviolenti per risolvere, ma soprattutto prevenire, le guerre tra i popoli?

Il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI – per contribuire a dare una risposta a questa domanda ha raccolto in questa mostra una selezione di manifesti italiani e internazionali che portano alla luce e rendono evidente quanto gruppi, associazioni, movimenti e istituzioni hanno fatto negli ultimi settanta anni per difendere i principi democratici e diffondere una cultura ispirata alla giustizia, alla pace e alla nonviolenza.
Non è che un piccolo spaccato di quanto la società civile organizzata e le istituzioni, a livello locale, nazionale e internazionale, hanno promosso valorizzando il coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini.

I manifesti sono suddivisi e raccolti in quattro sezioni:

“Antimilitarismo, iniziative di massa e azioni nonviolente”, “Organizzazioni internazionali e diritti umani”,
“Ecologia e ambiente”,
“È successo a Bologna”.

Quest’ultima sezione riguarda manifesti pacifisti realizzati a Bologna e vuole dare giusto rilievo dell’impegno della città sulle tematiche della pace e della nonviolenza.
I manifesti selezionati provengono da diverse nazioni europee ed extraeuropee.

Si ringrazia il gruppo consiliare di Europa Verde per l’idea della mostra e per l’aiuto fornito nella sua organizzazione. Nel contempo si ringrazia il Comune di Bologna per la concessione degli spazi per la realizzazione dell’evento.

Le armi sfilano alle fiere internazionali dell'industria della difesa

E’ evidente l’intento satirico del manifesto e l’amara ironia del titolo: la scena ripropone l’assetto di una sfilata d’alta moda con soggetti impegnati a preparare o condurre conflitti armati.

Figure rese con un espressionismo grottesco assistono alla sfilata degli armamenti che verranno acquistati. Sono le categorie principali coinvolte nella produzione e nel commercio delle armi: alti gradi della finanza, dell’esercito e potenti industriali e commercianti, tutti alleati per affermare una certa visione di “progresso”.

Le armi che sfilano si mostrano quali top model, con una variazione della postura delle gambe snelle che non paiono risentire della pesantezza del corpo/bomba e costituiscono un repertorio significativo di quanto si offre a disposizione degli acquirenti: bombe al neutrone (N) e all’idrogeno (H), missili forse di diversa gittata, insieme ad una ulteriore versione di bomba che mostra vanitosamente i suoi mutandoni rossi.

Il manifesto, prodotto dalla Lega degli Obiettori di Coscienza (L.O.C.) di Saronno, è privo di data ma risale presumibilmente agli anni ‘70 - ‘80.


A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

FERMIAMO LE GUERRE ORA!

Sabato 26 ottobre 2024 la grande Mobilitazione nazionale per la pace con le Manifestazioni in sette città: Bari, Cagliari, Firenze, Milano, Palermo, Roma, Torino.

ll CDMPI ha aderito all'iniziativa, e suoi rappresentanti hanno partecipato alla manifestazione di Firenze.

Vedi articoli

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2024/10/26/cortei-per-la-pace-da-roma-a-milano-da-torino-a-firenze-fermiamo-le-guerre_b22ff76d-cd6d-46ef-857d-6587458b2f76.html

https://www.rainews.it/articoli/2024/10/partiti-in-tutta-italia-i-cortei-per-dire-no-alla-guerra-81448786-e285-4634-99a1-aa4c505c9479.html

  Ognuno può fare qualcosa contro la guerra. Daniel Berrigan

La mostra "Giù le armi", a cura di Overseas di Spilamberto e CDMPI, è parte dell'edizione 2024 di IN PACE, articolata in "Parole", "Segni" e "Note" di Pace.

L'esposizione è stata inaugurata domenica 13 ottobre, e sarà visitabile fino a domenica 8 dicembre.

Il titolo della mostra è tratto dal libro Die Waffen nieder! (Giù le armi!) di Bertha von Suttner, pubblicato nel 1889, che nel 1905 venne insignita del Premio Nobel per la Pace.

Purtroppo la sua attualità rende ancora più necessarie le azioni e le parole per la Pace; questa mostra offre spunti di riflessione sia sulla produzione e il commercio di armi in Italia e nel mondo, che sulle diverse forme di protesta e di obiezione, attraverso i manifesti stampati in Italia, e in Europa, tratti dalla raccolta del CDMPI.

La "storicità" dei manifesti del XX secolo, ci ricorda ancor più quanto c'è da fare, per continuare quanto è stato fatto, riproponendoci Giù le armi! come "un'invocazione imperativa necessaria nel nostro tempo" (dall'Introduzione del catalogo).

Catalogo a schede con le riproduzioni dei manifesti, e fotografie di Bruno Stefani (Comiso, 1983), curato da Giuseppina Caselli (Overseas), Gabriella Lippi, Uber Sala (CDMPI), stampato a Spilamberto da Tipografia Vignolese Masi.