La storia del CDMPI "40 anni di manifesti per la pace 1981-2021", scritta da Vittorio Pallotti, è stata pubblicata sul notiziario giapponese Muse Newsletter, di Japanese Citizens’ Network of Museums for Peace, nel mese di giugno.
L'articolo lo si può consultare e leggere nel notiziario in inglese (pp. 15-24) e nella versione originale giapponese (pp. 19-24).
EireneFest, il 1° Festival del libro per la pace e la nonviolenza, a Roma, dal 2 al 5 giugno 2022, vedrà la partecipazione, tra numerose altre organizzazioni e personalità, del nostro Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale - CDMPI.
Il CDMPI sarà presente con un suo stand per tutta la durata del Festival, dal 2 al 4 giugno, al Verano - spazio 'Marielle Franco', nei pressi della Stazione Termini, dove esporrà due mostre allo spazio'Container S. Lorenzo':
la mostra di manifesti "Letteratura e Pace" - ore 16,30-20,00
la mostra fotografica "A volte ritornano... gli euromissili! Le lotte a Comiso degli anni '80" - ore 16,30-20,00
Presso laBiblioteca 'Tullio De Mauro' sabato 4 giugno, ore 9,30-13,00, allestirà una trentina di manifesti sull'obiezione di coscienza.
Infine allo spazio 'Marielle Franco'domenica 5 giugno, ore 10, presenterà il libro "Un manifesto al mese 2017-2022. Storie di vita vissuta per la pace e la nonviolenza".
Il CDMPI aderisce alla campagna per "uno studio sullo status giuridico delle armi nucleari in Italia".
Dal comunicato stampa del 28 agosto
Il Centro di Documentazione “Abbasso la Guerra OdV” e altre 15 associazioni pacifiste hanno incaricato gli avvocati di IALANA Italia (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms) di uno studio sulla presenza di armi nucleari in Italia.
Più precisamente lo studio commissionato è una richiesta di “Parere legale riguardante lo status giuridico delle armi nucleari in Italia e le azioni legali proponibili nel caso si riscontrino illeciti civili, penali o amministrativi”.
Dal 1° settembre gli avvocati ed i loro staff inizieranno la loro ricerca che non sarà solo dottrinale ma anche giurisprudenziale.
Lo studio, sulle varie norme nazionali ed internazionali interessate (almeno una ventina), terminerà il 31 dicembre 2021, con proroga eventuale di altri 3 mesi. L'incarico dello studio agli avvocati è avvenuto il 1 luglio scorso.
Lo studio, al di là di eventuali azioni successive, vuole mettere a disposizione di tutto il pacifismo italiano (e internazionale) un utile strumento di riflessione e di azione sull’annoso problema della presenza di ordigni nucleari statunitensi nel nostro Paese, la cui natura è incerta data l'opacità delle relazioni interstatuali sul possesso di queste armi. In questo momento il movimento per la pace non ha la stessa visione circa la legalità o meno della presenza delle armi nucleari in Italia. Noi vogliamo contribuire a fare chiarezza tracciando una mappa puntuale della normativa che questa presenza viola.
Lo studio è tanto più rilevante in quanto per il 2022 è attesa la sostituzione, nelle aerobasi di Aviano e Ghedi, delle armi termonucleari B61 con le più pericolose B61-12.
Sostengono lo studio anche il comboniano padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti (Libera).
Per finanziare le spese di questa attività è stato attivato un crowdfunding a cui è possibile aderire tramite un versamento libero sul Conto Corrente Bancario intestato a “Abbasso la Guerra OdV” - IBAN: IT89R0521650580000000003294 – Creval, filiale di Tradate (Va) – Causale: Studio su legalità o meno presenza armi nucleari in Italia.
CONCLUSA LA DIGITALIZZAZIONE DELLE MOSTRE ITINERANTI DEL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE DEL MANIFESTO PACIFISTA INTERNAZIONALE – CDMPI DI CASALECCHIO DI R. (Bologna)
Nel 35° della sua fondazione il CDMPI completa e rende disponibile il quadro di una delle sue principali attività in Italia e all’estero dal 1985 al 2020.
Curata da Fiorella Manzini e Vittorio Pallotti e preceduta da una breve presentazione, la digitalizzazione dei riferimenti organizzativi e tematici alle 290 mostre allestite è a disposizione di tutte le persone a vario titolo interessate.
Il lavoro, sintesi di una corposa mole di informazioni da diverse fonti, è ora pronto per la consultazione e aperto al contributo di conoscenza e riflessione di studiosi, educatori, operatori dell’informazione, politici, amministratori.
Scopo del CDMPI è la raccolta di questi contributi per meglio conoscere e capire quale e quanta parte del mondo pacifista e ambientalista abbia lavorato sui temi della pace, della nonviolenza e dell’ambiente. Conoscenza che riveste una particolare importanza nel settore dell’educazione alla pace e nei suoi risvolti inter- e multidisciplinari: storici, linguistici, estetici, culturali, religiosi.
"Nessuno dei mali che si vuole eliminare con la guerra è un male così grande come la guerra stessa". Bertrand Russell
Il manifesto Pace da tutti i balconi!, del 2003, fa parte della mostra itinerante "Manifesti raccontano... le molte vie per chiudere con la guerra" (34 manifesti), e pubblicato dal CDMPI nel 2014 (Grafiche Futura, Trento) nel volume omonimo, a cura di Vittorio Pallotti e Francesco Pugliese, con prefazioni di Peter van Den Dungen e Joyce Apsel.
Questo manifesto ci può ricordare il grande movimento pacifista italiano di inizio secolo, ma ancor più ci proietta nell'attualità di un gesto e la necessità di riaffermareparole e gesti di Pace.
In questo tempo del Covid si parla del virus come del nemico, e il linguaggio dei Media impiega ripetutamente la parola "guerra" e tutta la sua retorica.
Immagini di guerra, con militari in azione di pace, questa volta non all'estero; giornalisti e politici che sentenziano che una guerra è in corso e che non ci sarà un'altra Caporetto, ma solo la vittoria del Piave.
Sono solo alcuni esempi che enunciano, in modo non occulto, e impongono attraverso "il massaggio dei media" (M. McLuhan), la visione del mondo e della vita che ha come slogan "La guerra igiene del mondo".
Bologna, dal 2003 al 2020, bandiere di Pace ai balconi
Bisogna contrapporre a questo linguaggio-messaggio un messaggio alternativo, non solo continuando ad esporre bandiere di Pace, ma sollecitando la trasformazione dell'esercito in un sorta di Caschi Bianchi per intervenire nelle diverse situazioni di emergenza.