Il CDMPI è presente e si unisce alle altre associazioni alla manifestazione a Bologna promossa dal Portico della Pace.
https://it-it.facebook.com/porticodellapace/
Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
International Peace Poster Documentation Centre | Member of International Network of Museums for Peace
Il CDMPI è presente e si unisce alle altre associazioni alla manifestazione a Bologna promossa dal Portico della Pace.
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In occasione del 60° anniversario della Marcia della Pace “Perugia-Assisi” (1961-2021) il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale ripercorre, con questo documento, la sua partecipazione alla Marcia, come gruppo organizzato dagli anni ‘90 ad oggi e, negli anni precedenti, come esperienza di alcuni suoi militanti (all’epoca appartenenti ad altri gruppi antimilitaristi e nonviolenti, come, ad esempio, la Lega per il Disarmo Unilaterale-LDU e il Coordinamento Antimilitarista Bolognese-CAB, formato da: LDU, LOC, MN, MIR, COSMIT, MCP-Movimento Cristiano per la Pace, GAVCI-Gruppo Autonomo Volontariato Civile Italiano”).
1981, 27 settembre. 3.a Marcia: “Contro la guerra a ognuno di fare qualcosa”
Vittorio Pallotti vi partecipa come membro della Lega per il Disarmo Unilaterale assieme a Sergio Riccardi, naturista vegetariano di S. Giovanni Persiceto (Bologna). Nei tre giorni precedenti Vittorio partecipa anche al Convegno internazionale “Strategie per il disarmo” (Perugia, Sala dei Notari, 24-26 settembre). Il 23 settembre Vittorio, a nome del Coordinamento Antimilitarista Bolognese firma il documento di adesione alla Marcia: “Il CAB nel dichiarare la propria adesione alla Marcia si impegna a dare il suo attivo contributo per la migliore riuscita della stessa”.
Nel corso della marcia, l’ARCI nazionale distribuì molte migliaia di locandine con l’immagine della Terra nello spazio e con la scritta “E’ l’unica che abbiamo” (v.foto allegata). La locandina fu uno dei primi esemplari che andarono a costituire la Raccolta di manifesti pacifisti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno (Bologna). Raccolta che, ad oggi, ha superato i 6000 esemplari.
1985 – 1999
Nel corso delle 7 marce effettuate in questo periodo la partecipazione viene effettuata da alcuni militanti dell’associazione “Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta – ADN” di Bologna che, nel 1993, si trasformerà nell’attuale “Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI”.
1985, 6 ottobre. 4.a Marcia “ Contro il riarmo blocchiamo le spese militari”
1988, 2 ottobre. 5.a Marcia “ A 20 anni dalla morte di Aldo Capitini. Per un’Europa nonviolenta, per il disarmo, per un mondo migliore, più giusto e sicuro, contro ogni razzismo, per una superiore democrazia”
2000 – 2020
Il 2000 rappresenta un salto di qualità per il CDMPI che partecipa in forma organizzata a tutte le 9 marce che si sono susseguite fino al 2020. Il Centro organizza, lungo il percorso della Marcia e in prossimità di S. Maria degli Angeli, un suo grande tavolo ove vengono proposti ai marciatori:
- libri o pubblicazioni varie del CDMPI o di altri autori, tutti a carattere strettamente pacifista e nonviolento;
- cartoline riproducenti alcuni tra i manifesti più belli e significativi della Raccolta;
- gadgets di vario tipo: spille, adesivi, bandiere, …
2005, 11 settembre. 15.a Marcia “Mettiamo al bando la miseria. Marcia per la giustizia e per la pace”
Il CDMPI è stato presente alla Rocca Maggiore di Assisi con la presentazione dell’opera “Omaggio a Wangari Maathai”, realizzata da Fiorella Manzini e costituita da un trittico di 3 pannelli (125 x 83 cm ognuno).
L’ambientalista keniota e ‘madre degli alberi’, Premio Nobel per la Pace 2004, è stata sempre più consapevole che l’ambiente è direttamente collegato ai temi della ‘governance’ della pace e dei diritti umani. Ai marciatori veniva distribuito un volantino per far conoscere l’operato di Wangari a difesa dell’ambiente.
2011, 23-25 settembre. 17.a Marcia: “Per la pace e la fratellanza dei popoli”
Questa marcia celebra il suo 50° anniversario. Per l’occasione il CDMPI organizza, oltre il tavolo a S.Maria degli Angeli sul percorso dei marciatori, la grande mostra itinerante di 56 manifesti “Camminare per la pace -marce e cammini per la pace e la nonviolenza”, con catalogo illustrato di 96 pagine e testo bilingue (italiano-inglese).
La mostra, creata l’anno precedente (2010) in occasione del passaggio a Bologna della I Marcia mondiale per la Pace e la Nonviolenza, fu esposta a Bastia Umbra dal 23 al 25 settembre. In questa sede si tenne anche il convegno “Mille giovani per la Pace”. La mostra fu arricchita anche dall’esposizione di 20 manifesti pacifisti degli anni 1961 e 1962.
2018, 7 ottobre. 19.a Marcia: “E’ tempo di fare pace”
Accanto al tavolo del CDMPI fu esposta per la prima volta l’installazione “La spirale della pace”, ideata da Fiorella Manzini. L’opera, a forma circolare e spiralata, è costituita dalla tela di un ombrello con i colori dell’arcobaleno e con la scritta “ENTRIAMO nella SPIRALE DELLA PACE”.
Per molti marciatori fu la simpatica occasione di una foto dell’installazione e di un ‘selfie’ fotografico.
Alla vigilia di questa Marcia IL CDMPI, aderendo all’invito della Tavola della Pace (“Scriviamo insieme l’Agenda della Pace”) rispose con la seguente lettera:
“ ...dai primi anni ‘80... utilizziamo i manifesti per informare e sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sui temi della pace, della nonviolenza e dell’ambiente. I manifesti ‘parlano’ alla coscienza di chi li osserva e li ‘legge’, aiutandolo nella conoscenza e nella comprensione dei molti fatti e problemi che oggi affliggono l’umanità: dallo sfruttamento dei popoli e dell’ambiente alle guerre, sempre più distruttive, che dallo sfruttamento e dall’ingiustizia sono generate. A questo fine abbiamo organizzato e continuiamo a organizzare mostre di manifesti, tematiche e itineranti; e da diversi anni partecipiamo con un nostro tavolo alla Marcia Perugia-Assisi".
Tre sono i temi che, a nostro parere, una Agenda della Pace dovrebbe affrontare in via del tutto prioritaria e a tutti i livelli: locale, nazionale e internazionale:
1. L’interdizione di tutte le armi atomiche presenti sulla Terra, come da Trattato ONU approvato da 122 paesi il 7 luglio 2017
2. La lotta contro i cambiamenti climatici provocati dall’attività umana, con le conseguenti devastazioni ambientali e umane a livello regionale e planetario
3. La lotta contro le diseguaglianze sociali, portatrici di ingiustizia e quindi di guerre.
Ovviamente, sui metodi di impegno e di lotta, a livello sia personale che collettivo, la nonviolenza deve sempre essere il faro che illumina i nostri pensieri e le nostre azioni.”
2020, 11 ottobre. 20.a Marcia: “Catena umana per la pace e la fraternità”
Per la prima volta nella storia della ‘Perugia-Assisi’ la Marcia, a causa della pandemia causata dal ‘covid-19’, viene trasformata in una catena umana che idealmente unisce Perugia e Assisi ma che, di fatto, si sviluppa tra S. Maria degli Angeli e Assisi. Il CDMPI è rappresentato da 4 suoi militanti: Angela, Bruno, Vittorio e Uber.
“Uno strano episodio alla catena umana ‘Perugia-Assisi’ - 11/10/20” è il titolo che ho ritenuto di dare al resoconto di un fatto emblematico che mi ha coinvolto in prima persona e che trascrivo integralmente.
Il fatto
Alle 9,45 circa, dopo aver parcheggiato la mia auto in un grande parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria di S. Maria degli Angeli, mi dirigevo a piedi con l’amico Uber Sala verso il punto di ritrovo dei partecipanti alla catena, accanto alla grande basilica.
Dopo pochi passi, un’auto della polizia di Stato si accostava a noi due. Il capo-pattuglia, un uomo sulla cinquantina, voleva leggere la frase scritta su un cartellone (70x100) che portavo al collo. La frase era uno slogan di 4 parole che avevo ideato nella seconda metà degli anni ‘80: “Difesa armata insicurezza assicurata”. Il capo-pattuglia, dopo una pausa di riflessione, mi chiede “Che cosa significa ?”. Gli rispondo che, non credendo nella difesa armata, la mia sicurezza era fondata sulla difesa civile, non armata e nonviolenta. Il poliziotto fa una seconda pausa di silenzio (e presumo di riflessione) e controbatte: “Comunque è una frase ambigua”. Al che rispondo: “A me non sembra proprio, dal momento che la difesa alternativa alla difesa armata è una realtà nota da tempo e gode di un’ampia letteratura in merito”.
Dopo una terza pausa la sua conclusione: ”Speriamo che l’intendano nel senso giusto” (o “che non venga equivocato”).
E l’auto riparte.
Il commento
Nel corso della mia pluridecennale esperienza di militante pacifista non mi era mai capitato di fare un simile incontro. La cosa, più che preoccuparmi, mi ha fatto piacere. Credo che non sia affatto frequente un episodio del genere che, in un’epoca in cui in ambito pacifista non di rado si parla (e si scrive) di formazione alla nonviolenza delle forze dell’ordine, pare che abbia prodotto una riflessione (che mi auguro non limitata a questo incontro) da parte di un agente di polizia e, molto probabilmente, anche del suo collega pattugliante e, forse, di altri colleghi cui l’episodio è stato raccontato (mi auguro correttamente).
Di riflessione in riflessione: questo episodio non potrebbe forse rappresentare una metafora della ‘Perugia-Assisi’, ogni volta criticata da molti perché i contenuti che la caratterizzano sono troppo generici ? E allora la domanda: e se, invece, la marcia fosse convocata, ad esempio, solo contro le spese militari o sui mutamenti climatici o sulle disuguaglianze planetarie, quanti dei ‘marciatori’ partecipanti (sicuramente molto meno numerosi) avrebbero occasione di leggere e riflettere su cartelli e manifesti frasi relative, ad esempio, all’obiezione di coscienza, all’educazione alla pace, alle difese alternative alla difesa armata ? Cartelli e manifesti che, con i loro autori e ‘indossatori’, se ne starebbero rinchiusi in qualche sgabuzzino di tante città italiane.
Bologna, 19-10-2020 Vittorio Pallotti
2021, 10 ottobre. 21.a Marcia “Marcia della pace e della fraternità”
A questa marcia, purtroppo, il CDMPI ha deciso di non partecipare per motivi di carattere sanitario (pandemia da Covid-19). Pertanto, non si farà il tavolo tradizionale ma alla marcia parteciperanno comunque alcuni suoi attivisti.
A costoro e a tutti gli organizzatori e partecipanti auguriamo la migliore riuscita dell’iniziativa.
Bologna, 3 ottobre 2021
Vittorio Pallotti
1961 - 2021, la Marcia festeggia sessantanni. Il CDMPI aderisce e partecipa come sempre.
LA CURA È IL NUOVO NOME DELLA PACE
I prossimi 10 anni saranno decisivi. Per fermare il cambiamento climatico. Per impedire una nuova guerra mondiale. Per uscire dalla crisi sociale ed economica. Per effettuare la transizione ecologica. Per democratizzare la rivoluzione digitale. Per prevenire nuove grandi migrazioni…
Domenica 10 ottobre 2021 si inaugura il "decennio della cura". Partecipa alla Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità.
Per info e contatti, visitate il nuovo sito: https://www.perugiassisi.org
Dal comunicato stampa del 28 agosto
Il Centro di Documentazione “Abbasso la Guerra OdV” e altre 15 associazioni pacifiste hanno incaricato gli avvocati di IALANA Italia (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms) di uno studio sulla presenza di armi nucleari in Italia.
Più precisamente lo studio commissionato è una richiesta di “Parere legale riguardante lo status giuridico delle armi nucleari in Italia e le azioni legali proponibili nel caso si riscontrino illeciti civili, penali o amministrativi”.
Dal 1° settembre gli avvocati ed i loro staff inizieranno la loro ricerca che non sarà solo dottrinale ma anche giurisprudenziale.
Lo studio, sulle varie norme nazionali ed internazionali interessate (almeno una ventina), terminerà il 31 dicembre 2021, con proroga eventuale di altri 3 mesi. L'incarico dello studio agli avvocati è avvenuto il 1 luglio scorso.
Lo studio, al di là di eventuali azioni successive, vuole mettere a disposizione di tutto il pacifismo italiano (e internazionale) un utile strumento di riflessione e di azione sull’annoso problema della presenza di ordigni nucleari statunitensi nel nostro Paese, la cui natura è incerta data l'opacità delle relazioni interstatuali sul possesso di queste armi. In questo momento il movimento per la pace non ha la stessa visione circa la legalità o meno della presenza delle armi nucleari in Italia. Noi vogliamo contribuire a fare chiarezza tracciando una mappa puntuale della normativa che questa presenza viola.
Lo studio è tanto più rilevante in quanto per il 2022 è attesa la sostituzione, nelle aerobasi di Aviano e Ghedi, delle armi termonucleari B61 con le più pericolose B61-12.
Sostengono lo studio anche il comboniano padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti (Libera).
Per finanziare le spese di questa attività è stato attivato un crowdfunding a cui è possibile aderire tramite un versamento libero sul Conto Corrente Bancario intestato a “Abbasso la Guerra OdV” - IBAN: IT89R0521650580000000003294 – Creval, filiale di Tradate (Va) – Causale: Studio su legalità o meno presenza armi nucleari in Italia.
Maggiori dettagli sono disponibili nel documento completo della campagna:
https://www.facebook.com/pages/category/Community/AbbassoLaGuerra/posts/
Adesioni ed info: Abbasso La Guerra OdV
Elio Pagani (Presidente di Abbasso la Guerra OdV) - 3313298611 - abbassolaguerra@gmail.com
Il Cdmpi, sin da quando era l'associazione ADN - Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta, dice No alle armi e agli armamenti, civili e militari, in tutte le sue forme tecnologiche, dalla produzione alla vendita, fino al loro uso. Divulghiamo pertanto questi due importanti appelli e appuntamenti per continuare a manifestare il nostro dissenso a favore di una società nonviolenta.
Dobbiamo smettere di investire negli eserciti se vogliamo difendere le persone e il pianeta.
Unisciti a noi per le Giornate di Azione 2021, dal 10 aprile al 17 maggio.
Sul sito della Campagna internazionale GCOMS il testo internazionale dell’appello (in inglese, spagnolo, francese, catalano, coreano)
Per aderire all’appello individualmente o come organizzazione utilizzare il modulo a questo link
Francesco Vignarca, Rete italiana Pace e Disarmo
Nucleare, no grazie
Dieci anni fa, il 12 e 13 giugno 2011 si votò anche sul nucleare e che anzi Fukushima (così come Chernobyl nel voto del referendum vinto nel 1987) - con il rifiuto che provocò del "rischio nucleare" - fu la causa determinante del raggiungimento del quorum.
Rinnovo in proposito a sottoscrivere online l'appello, primo firmatario Alex Zanotelli, in questo senso https://www.petizioni.com/rispettarereferendum
Perché invece non riescono a conseguire il loro scopo le iniziative che a partire dagli ambienti più vari cercano di ottenere che anche l’Italia aderisca al TPAN (Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari), promosso dall’ONU nel 2017 e entrato in vigore a gennaio 2021? Purtroppo la risposta è molto semplice: l’Italia fa parte della NATO e come tutti i paesi dell’Alleanza Atlantica obbedisce fedelmente agli ordini che vengono di lì e quindi
accetta in prospettiva di portare al 2% del Pil il suo contributo al bilancio della NATO. Non è quindi un caso se il PNRR – incurante di centinaia di appelli, denunce, raccolte di firme contro l’aumento delle spese militari – destina a quel comparto fondi che avrebbero dovuto essere piuttosto impiegati per bisogni essenziali, come un drastico riorientamento e rafforzamento del sistema salute;
accetta di dotarsi di decine di bombe, che richiederanno anche un sistema continuo – e costoso – di interventi di manutenzione e aggiornamento;
accetta che permangano sul suo territorio basi NATO e USA, senza avere alcuna possibilità di controllarne le scelte;
accetta la logica per cui da anni gli Stati inclusi nella NATO non debbono soltanto sostenersi reciprocamente qualora uno di essi venga attaccato, ma anche qualora ne vengano attaccati gli interessi. Questi ultimi, per altro, vengono organizzati in funzione degli interessi degli Stati Uniti e della loro volontà egemonica. Perciò la NATO non potrà rinunciare all’opzione nucleare fino a che altri Stati posseggano anche una sola atomica.
Alfonso Navarra, Elisabetta Donini, Disarmisti, Società della Cura