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Il rischio dell'ideologia militare è sempre presente nelle nostre società

Il manifesto olandese, del 1981, non presenta un messaggio scritto ma, con una grafica incisiva e inequivocabile nella sua interpretazione, indica la possibile trasformazione dell’individuo da cittadino libero a soldato inquadrato, se incapace di reagire ai meccanismi autoritari attraverso cui gli apparati di potere spesso agiscono. Piano piano, attraverso norme e leggi ad hoc e con l’uso di potenti strumenti di comunicazione, si inculcano valori e convinzioni che rendono le persone culturalmente meno indipendenti e quindi assuefatte e allineate ai modelli imposti.

Il manifesto invita dunque a porre attenzione al fatto che nelle nostre società è sempre latente il rischio di sviluppare forme di asservimento e annullamento della personalità. Forme che trovano la loro massima espressione nella ideologia e nella pratica militare.

Nel disegno, da figure di civili caratterizzate e distinte si passa man mano, attraverso una sequenza di frame, a elementi dalla postura e abbigliamento militare, fino ad arrivare ad una uniformità di volti vuoti in figure spersonalizzate perfettamente allineate che marciano a passo d’oca come automi quasi fossero ad una parata militare.

Merita ricordare che, nella sua ostentazione di virilità e prestigio, il passo d’oca esercitò un fascino non indifferente sul fascismo, tanto che Mussolini lo fece adottare nel 1938 ribattezzandolo passo romano.


A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale

Aumenta sempre più il numero delle donne che scelgono il Servizio Civile

Nel 2001, dopo la lunga stagione del servizio civile obbligatorio per i giovani in età di leva obiettori di coscienza al servizio militare, è approvata la legge che istituisce il Servizio civile nazionale volontario destinato a uomini e donne dai 18 ai 26 anni interessati ad effettuare un percorso di formazione sociale, civica, culturale e professionale.

La Regione Emilia Romagna, con la legge regionale 20/2003, istituisce il Servizio civile regionale rendendolo accessibile senza distinzione di sesso o di appartenenza culturale o religiosa, di ceto, di residenza o di cittadinanza.

Con un manifesto di quel periodo la Regione e il Comune di Bologna pubblicizzano questa novità e opportunità, incentrandola in particolare sulla possibilità di accesso da parte delle donne. Per questo l’area del manifesto è occupata quasi interamente da un volto femminile giovanile composto da un collage di immagini verticali: un volto al plurale, con tratti che evocano identità diverse, non definite, tutte incluse.

La storia ci dirà che gradualmente aumenterà sempre più il numero delle donne che scelgono il Servizio Civile, al punto che negli ultimi anni rappresentano a livello nazionale oltre il 60% dei volontari. Una dimostrazione che, quando si rispetta l’uguaglianza delle opportunità e si promuove inclusione e coesione sociale, la risposta delle donne non manca.


A cura del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale

Dopo la pausa estiva, ritorna la pubblicazione mensile in Casalecchio news del Comune di Casalecchio di Reno, e in Che succede dell'Associazione Percorsi di Pace.

Ricordiamo che dal 2017 il CDMPI cura questa rubrica, commentando i manifesti tratti dalla sua raccolta, scegliendo i temi e gli argomenti; da settembre avrà un nuovo format.

Un manifesto al mese sarà consultabile anche direttamente on line su questo sito.

Musei per la Pace:  Arti, Luoghi e Peacebuilding

EireneFest, Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Sabato 1 Giugno @ 17:30 - Casa Umanista, Via dei Latini 12, Roma 

I luoghi della cultura e i luoghi della memoria rappresentano potenti istanze di costruzione di immaginario, di definizione delle attività sociali e, in ultima istanza, di pace. Quali luoghi di produzione di immaginario e punti di sedimentazione di memorie collettive, essi indicano tendenze, esprimono contraddizioni, articolano funzioni sociali e pedagogiche ai fini della costruzione di immaginari positivi, se non di vere e proprie “culture di pace”.
Tra questi, i musei assolvono una funzione decisiva, spesso poco indagata. Un museo è «un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società, che ricerca, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale; aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità».
I musei per la pace, in particolare, a partire dalle esperienze più significative, rappresentano importanti fattori di prevenzione della violenza e di costruzione della pace.

Intervengono:

  • Renzo Craighero, Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale
  • Tea Giorgi, Casa Internazionale delle Donne, Trieste
  • Gianmarco Pisa, Istituto Italiano di Ricerca per la Pace – Corpi Civili di Pace
  • Tiziana Landra, storica dell’arte, docente SRISA (Santa Reparata International School of Art)

Libri di cui si parla:

Data: 1 Giugno
Ora: 17:30 - 18:45
Categoria: Tavola rotonda
Luogo: Casa Umanista
Via dei Latini 12/14 - Roma, 00185 Italia + Google Maps