
Europe for Peace alla Festa CGIL Bologna

International Peace Poster Documentation Centre | Member of International Network of Museums for Peace
I luoghi della cultura e i luoghi della memoria rappresentano potenti istanze di costruzione di immaginario, di definizione delle attività sociali e, in ultima istanza, di pace. Quali luoghi di produzione di immaginario e punti di sedimentazione di memorie collettive, essi indicano tendenze, esprimono contraddizioni, articolano funzioni sociali e pedagogiche ai fini della costruzione di immaginari positivi, se non di vere e proprie “culture di pace”.
Tra questi, i musei assolvono una funzione decisiva, spesso poco indagata. Un museo è «un’istituzione permanente senza scopo di lucro, al servizio della società, che ricerca, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale; aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità».
I musei per la pace, in particolare, a partire dalle esperienze più significative, rappresentano importanti fattori di prevenzione della violenza e di costruzione della pace.
Intervengono:
Libri di cui si parla:
Il CDMPI è lieto di annunciare che l'edizione di "Un manifesto al mese 2022-2024" (pp. 54) è disponibile presso l'editore Multimage.
Per ordini: https://multimage.org/info/ordinare/
Sempre con l'editore Multimage è la riedizione di "Un manifesto al mese 2017-2022" (pp. 124) di Fiorella Manzini e Vittorio Pallotti.
Vedi https://multimage.org/autori/a-cura-di-fiorella-manzini-e-vittorio-pallotti/
I libri si possono richiedere anche direttamente al CDMPI scrivendo a vittoriopallotti@libero.it
Il CDMPI ha trovato "casa" per le sue pubblicazioni con l'editore Multimage, la casa editrice dei diritti umani.
Il catalogo presenta pubblicazioni, sia cartacee che digitali, che trattano i temi della nonviolenza, dei diritti umani, dell'educazione e della pace.
Consulta https://multimage.org/libri/
Nel corso del 2023 è stato possibile aggiornare il catalogo dell’archivio cartaceo, fermo al 2009. Lavoro tanto più necessario in quanto, come noto, nel 2014 il Ministero dei Beni Culturali dichiarava l’Archivio “di particolare importanza storica” e strettamente collegato all’Archivio dei manifesti.
Il lavoro portato avanti, fin dal settembre 2022, da Elisabetta Bisello e Vittorio Pallotti che, ritrovandosi in sede ogni lunedì, hanno proceduto alla sistemazione e catalogazione del materiale raccolto negli anni scorsi, iniziando dalle riviste e proseguendo con il ‘materiale grigio’ (documenti di vario tipo). Terminato il lavoro sulle riviste, è stata fatta a una prima selezione e suddivisione, per macro-argomenti, del ‘materiale grigio’ raccolto e sistemato in appositi faldoni.