A 20 anni dalla sua pubblicazione, il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI mette a disposizione di tutti gli interessati, gratuitamente, il volume “50 anni di Pace in Europa (1950 – 2000) – Eventi e immagini”, realizzato dal CDMPI nell’anno 2000 in occasione delle iniziative promosse a Bologna (una delle 9 città europee della cultura, sul tema della comunicazione) nel quadro delle celebrazioni europee per l’inizio del nuovo millennio.
Questo lavoro (libro e mostra) è stato realizzato con il contributo determinante dei militanti del CDMPI e con la collaborazione di: Museo per la Pace di Norimberga, Casa per la Nonviolenza di Verona, Museo civico – Collezione Salce di Treviso.
Ne riportiamo di seguito una breve presentazione, tratta dalla Prefazione:
Questo libro, che è dedicato alla storia del Movimento della Pace in Europa nel mezzo secolo appena trascorso, accompagna la Mostra di 100 manifesti "50 anni di pace (1950-2000)... sui muri d’Europa" e trae ispirazione dai manifesti dell’Archivio del CDMPI di Bologna che l’ha realizzata.
Il libro si articola in 4 parti:
1) Saggi introduttivi;
2) Cronologia ‘50 anni di Pace in Europa’;
3) Riproduzione dei 100 manifesti della Mostra;
4) Appendice ‘Per saperne di più’ con 50 schede di presentazione di movimenti e personaggi citati nei manifesti della Mostra.
Il libro (pp.110, formato cm 21x21, ill.) è bilingue (italiano – inglese) e viene spedito su richiesta, anche in più copie, con spese postali a carico del destinatario.
Il convegno internazionale è stato organizzato dal Polo di Mantova del Politecnico di Milano e dall'Università IULM, in collaborazione con la Rete Italiana delle Università per la Pace(Runipace), la Conferenza dei Rettori(CRUI), con la Rete Internazionale dei Musei per la Pace (INMP) e la Red Internacional de Universidades Lectoras (RIUL), con l'obiettivo di ampliare e rafforzare il dibattito sui «sentieri della pace», con una particolare attenzione al ruolo dei musei, delle università e delle altre istituzioni nella tutela dei diritti umani e nella la promozione di una cultura della pace. Il convegno si è aperto al Campus di Mantova del Politecnico di Milano nel pomeriggio del 9 dicembre, con la lectio magistralis dell'architetto Philippe Prost, autore dell'Anello della Memoria all'interno del Memoriale Internazionale '14-18 Notre-Dame-de-Lorette, che affronta l'interazione tra architettura e memorie di guerra, e il cambiamento di narrativa che sta trasformando gli interventi in tali siti in catalizzatori di processi di pace.
Il dibattito è stato successivamente alimentato da una Tavola Rotonda volta ad approfondire il ruolo dei musei italiani, riunendo i rappresentanti di sette istituzioni particolarmente impegnate nella realizzazione di attività espositive e didattiche incentrate sulla costruzione di nuovi «sentieri della pace»: Museo- laboratorio di Pace in Collegno, Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale , Progetto Museo Gorla, Museo Internazionale Croce Rossa MICR, Fondazione Museo Storico del Trentino, Fondazione Fossoli, Centro Studi Sereno Regis.
Vittorio Pallotti è stato correlatore alla tavola rotonda on line il 9 dicembre scorso, in rappresentanza del CDMPI, insieme alle altre realtà italiane, sul tema delle esperienze dei musei per la pace italiani, presentando "40 anni di manifesti per la pace 1981-2021: una raccolta e molte esperienze del CDMPI".
In occasione del 60° anniversario della Marcia della Pace “Perugia-Assisi” (1961-2021) il Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale ripercorre, con questo documento, la sua partecipazione alla Marcia, come gruppo organizzato dagli anni ‘90 ad oggi e, negli anni precedenti, come esperienza di alcuni suoi militanti (all’epoca appartenenti ad altri gruppi antimilitaristi e nonviolenti, come, ad esempio, la Lega per il Disarmo Unilaterale-LDU e il Coordinamento Antimilitarista Bolognese-CAB, formato da: LDU, LOC, MN, MIR, COSMIT, MCP-Movimento Cristiano per la Pace, GAVCI-Gruppo Autonomo Volontariato Civile Italiano”).
1981, 27 settembre. 3.a Marcia: “Contro la guerra a ognuno di fare qualcosa”
Vittorio Pallotti vi partecipa come membro della Lega per il Disarmo Unilaterale assieme a Sergio Riccardi, naturista vegetariano di S. Giovanni Persiceto (Bologna). Nei tre giorni precedenti Vittorio partecipa anche al Convegno internazionale “Strategie per il disarmo” (Perugia, Sala dei Notari, 24-26 settembre). Il 23 settembre Vittorio, a nome del Coordinamento Antimilitarista Bolognese firma il documento di adesione alla Marcia: “Il CAB nel dichiarare la propria adesione alla Marcia si impegna a dare il suo attivo contributo per la migliore riuscita della stessa”.
Nel corso della marcia, l’ARCI nazionale distribuì molte migliaia di locandine con l’immagine della Terra nello spazio e con la scritta “E’ l’unica che abbiamo” (v.foto allegata). La locandina fu uno dei primi esemplari che andarono a costituire la Raccolta di manifesti pacifisti della Casa per la Pace ‘La Filanda’ di Casalecchio di Reno (Bologna). Raccolta che, ad oggi, ha superato i 6000 esemplari.
1985 – 1999
Nel corso delle 7 marce effettuate in questo periodo la partecipazione viene effettuata da alcuni militanti dell’associazione “Antimilitarismo e Disobbedienza Nonviolenta – ADN” di Bologna che, nel 1993, si trasformerà nell’attuale “Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale – CDMPI”.
1985, 6 ottobre. 4.a Marcia “ Contro il riarmo blocchiamo le spese militari”
1988, 2 ottobre. 5.a Marcia “ A 20 anni dalla morte di Aldo Capitini. Per un’Europa nonviolenta, per il disarmo, per un mondo migliore, più giusto e sicuro, contro ogni razzismo, per una superiore democrazia”
2000 – 2020
Il 2000 rappresenta un salto di qualità per il CDMPI che partecipa in forma organizzata a tutte le 9 marce che si sono susseguite fino al 2020. Il Centro organizza, lungo il percorso della Marcia e in prossimità di S. Maria degli Angeli, un suo grande tavolo ove vengono proposti ai marciatori:
- libri o pubblicazioni varie del CDMPI o di altri autori, tutti a carattere strettamente pacifista e nonviolento;
- cartoline riproducenti alcuni tra i manifesti più belli e significativi della Raccolta;
- gadgets di vario tipo: spille, adesivi, bandiere, …
2005, 11 settembre. 15.a Marcia “Mettiamo al bando la miseria. Marcia per la giustizia e per la pace”
Il CDMPI è stato presente alla Rocca Maggiore di Assisi con la presentazione dell’opera “Omaggio a Wangari Maathai”, realizzata da Fiorella Manzini e costituita da un trittico di 3 pannelli (125 x 83 cm ognuno).
L’ambientalista keniota e ‘madre degli alberi’, Premio Nobel per la Pace 2004, è stata sempre più consapevole che l’ambiente è direttamente collegato ai temi della ‘governance’ della pace e dei diritti umani. Ai marciatori veniva distribuito un volantino per far conoscere l’operato di Wangari a difesa dell’ambiente.
2011, 23-25 settembre. 17.a Marcia: “Per la pace e la fratellanza dei popoli”
Questa marcia celebra il suo 50° anniversario. Per l’occasione il CDMPI organizza, oltre il tavolo a S.Maria degli Angeli sul percorso dei marciatori, la grande mostra itinerante di 56 manifesti “Camminare per la pace -marce e cammini per la pace e la nonviolenza”, con catalogo illustrato di 96 pagine e testo bilingue (italiano-inglese).
La mostra, creata l’anno precedente (2010) in occasione del passaggio a Bologna della I Marcia mondiale per la Pace e la Nonviolenza, fu esposta a Bastia Umbra dal 23 al 25 settembre. In questa sede si tenne anche il convegno “Mille giovani per la Pace”. La mostra fu arricchita anche dall’esposizione di 20 manifesti pacifisti degli anni 1961 e 1962.
2018, 7 ottobre. 19.a Marcia: “E’ tempo di fare pace”
Accanto al tavolo del CDMPI fu esposta per la prima volta l’installazione “La spirale della pace”, ideata da Fiorella Manzini. L’opera, a forma circolare e spiralata, è costituita dalla tela di un ombrello con i colori dell’arcobaleno e con la scritta “ENTRIAMO nella SPIRALE DELLA PACE”.
Per molti marciatori fu la simpatica occasione di una foto dell’installazione e di un ‘selfie’ fotografico.
Alla vigilia di questa Marcia IL CDMPI, aderendo all’invito della Tavola della Pace (“Scriviamo insieme l’Agenda della Pace”) rispose con la seguente lettera:
“ ...dai primi anni ‘80... utilizziamo i manifesti per informare e sensibilizzare il maggior numero possibile di persone sui temi della pace, della nonviolenza e dell’ambiente. I manifesti ‘parlano’ alla coscienza di chi li osserva e li ‘legge’, aiutandolo nella conoscenza e nella comprensione dei molti fatti e problemi che oggi affliggono l’umanità: dallo sfruttamento dei popoli e dell’ambiente alle guerre, sempre più distruttive, che dallo sfruttamento e dall’ingiustizia sono generate. A questo fine abbiamo organizzato e continuiamo a organizzare mostre di manifesti, tematiche e itineranti; e da diversi anni partecipiamo con un nostro tavolo alla Marcia Perugia-Assisi".
Tre sono i temi che, a nostro parere, una Agenda della Pace dovrebbe affrontare in via del tutto prioritaria e a tutti i livelli: locale, nazionale e internazionale:
1. L’interdizione di tutte le armi atomiche presenti sulla Terra, come da Trattato ONU approvato da 122 paesi il 7 luglio 2017
2. La lotta contro i cambiamenti climatici provocati dall’attività umana, con le conseguenti devastazioni ambientali e umane a livello regionale e planetario
3. La lotta contro le diseguaglianze sociali, portatrici di ingiustizia e quindi di guerre.
Ovviamente, sui metodi di impegno e di lotta, a livello sia personale che collettivo, la nonviolenza deve sempre essere il faro che illumina i nostri pensieri e le nostre azioni.”
2020, 11 ottobre. 20.a Marcia: “Catena umana per la pace e la fraternità”
Per la prima volta nella storia della ‘Perugia-Assisi’ la Marcia, a causa della pandemia causata dal ‘covid-19’, viene trasformata in una catena umana che idealmente unisce Perugia e Assisi ma che, di fatto, si sviluppa tra S. Maria degli Angeli e Assisi. Il CDMPI è rappresentato da 4 suoi militanti: Angela, Bruno, Vittorio e Uber.
“Uno strano episodio alla catena umana ‘Perugia-Assisi’ - 11/10/20” è il titolo che ho ritenuto di dare al resoconto di un fatto emblematico che mi ha coinvolto in prima persona e che trascrivo integralmente.
Il fatto
Alle 9,45 circa, dopo aver parcheggiato la mia auto in un grande parcheggio nei pressi della stazione ferroviaria di S. Maria degli Angeli, mi dirigevo a piedi con l’amico Uber Sala verso il punto di ritrovo dei partecipanti alla catena, accanto alla grande basilica.
Dopo pochi passi, un’auto della polizia di Stato si accostava a noi due. Il capo-pattuglia, un uomo sulla cinquantina, voleva leggere la frase scritta su un cartellone (70x100) che portavo al collo. La frase era uno slogan di 4 parole che avevo ideato nella seconda metà degli anni ‘80: “Difesa armata insicurezza assicurata”. Il capo-pattuglia, dopo una pausa di riflessione, mi chiede “Che cosa significa ?”. Gli rispondo che, non credendo nella difesa armata, la mia sicurezza era fondata sulla difesa civile, non armata e nonviolenta. Il poliziotto fa una seconda pausa di silenzio (e presumo di riflessione) e controbatte: “Comunque è una frase ambigua”. Al che rispondo: “A me non sembra proprio, dal momento che la difesa alternativa alla difesa armata è una realtà nota da tempo e gode di un’ampia letteratura in merito”.
Dopo una terza pausa la sua conclusione: ”Speriamo che l’intendano nel senso giusto” (o “che non venga equivocato”).
E l’auto riparte.
Il commento
Nel corso della mia pluridecennale esperienza di militante pacifista non mi era mai capitato di fare un simile incontro. La cosa, più che preoccuparmi, mi ha fatto piacere. Credo che non sia affatto frequente un episodio del genere che, in un’epoca in cui in ambito pacifista non di rado si parla (e si scrive) di formazione alla nonviolenza delle forze dell’ordine, pare che abbia prodotto una riflessione (che mi auguro non limitata a questo incontro) da parte di un agente di polizia e, molto probabilmente, anche del suo collega pattugliante e, forse, di altri colleghi cui l’episodio è stato raccontato (mi auguro correttamente).
Di riflessione in riflessione: questo episodio non potrebbe forse rappresentare una metafora della ‘Perugia-Assisi’, ogni volta criticata da molti perché i contenuti che la caratterizzano sono troppo generici ? E allora la domanda: e se, invece, la marcia fosse convocata, ad esempio, solo contro le spese militari o sui mutamenti climatici o sulle disuguaglianze planetarie, quanti dei ‘marciatori’ partecipanti (sicuramente molto meno numerosi) avrebbero occasione di leggere e riflettere su cartelli e manifesti frasi relative, ad esempio, all’obiezione di coscienza, all’educazione alla pace, alle difese alternative alla difesa armata ? Cartelli e manifesti che, con i loro autori e ‘indossatori’, se ne starebbero rinchiusi in qualche sgabuzzino di tante città italiane.
Bologna, 19-10-2020 Vittorio Pallotti
2021, 10 ottobre. 21.a Marcia “Marcia della pace e della fraternità”
A questa marcia, purtroppo, il CDMPI ha deciso di non partecipare per motivi di carattere sanitario (pandemia da Covid-19). Pertanto, non si farà il tavolo tradizionale ma alla marcia parteciperanno comunque alcuni suoi attivisti.
A costoro e a tutti gli organizzatori e partecipanti auguriamo la migliore riuscita dell’iniziativa.
1961 - 2021, la Marcia festeggia sessantanni. Il CDMPI aderisce e partecipa come sempre.
LA CURA È IL NUOVO NOME DELLA PACE
I prossimi 10 anni saranno decisivi. Per fermare il cambiamento climatico. Per impedire una nuova guerra mondiale. Per uscire dalla crisi sociale ed economica. Per effettuare la transizione ecologica. Per democratizzare la rivoluzione digitale. Per prevenire nuove grandi migrazioni…
Domenica 10 ottobre 2021 si inaugura il "decennio della cura".Partecipa alla Marcia Perugia Assisi della pace e della fraternità.
Il CDMPI aderisce alla campagna per "uno studio sullo status giuridico delle armi nucleari in Italia".
Dal comunicato stampa del 28 agosto
Il Centro di Documentazione “Abbasso la Guerra OdV” e altre 15 associazioni pacifiste hanno incaricato gli avvocati di IALANA Italia (International Association of Lawyers Against Nuclear Arms) di uno studio sulla presenza di armi nucleari in Italia.
Più precisamente lo studio commissionato è una richiesta di “Parere legale riguardante lo status giuridico delle armi nucleari in Italia e le azioni legali proponibili nel caso si riscontrino illeciti civili, penali o amministrativi”.
Dal 1° settembre gli avvocati ed i loro staff inizieranno la loro ricerca che non sarà solo dottrinale ma anche giurisprudenziale.
Lo studio, sulle varie norme nazionali ed internazionali interessate (almeno una ventina), terminerà il 31 dicembre 2021, con proroga eventuale di altri 3 mesi. L'incarico dello studio agli avvocati è avvenuto il 1 luglio scorso.
Lo studio, al di là di eventuali azioni successive, vuole mettere a disposizione di tutto il pacifismo italiano (e internazionale) un utile strumento di riflessione e di azione sull’annoso problema della presenza di ordigni nucleari statunitensi nel nostro Paese, la cui natura è incerta data l'opacità delle relazioni interstatuali sul possesso di queste armi. In questo momento il movimento per la pace non ha la stessa visione circa la legalità o meno della presenza delle armi nucleari in Italia. Noi vogliamo contribuire a fare chiarezza tracciando una mappa puntuale della normativa che questa presenza viola.
Lo studio è tanto più rilevante in quanto per il 2022 è attesa la sostituzione, nelle aerobasi di Aviano e Ghedi, delle armi termonucleari B61 con le più pericolose B61-12.
Sostengono lo studio anche il comboniano padre Alex Zanotelli e don Luigi Ciotti (Libera).
Per finanziare le spese di questa attività è stato attivato un crowdfunding a cui è possibile aderire tramite un versamento libero sul Conto Corrente Bancario intestato a “Abbasso la Guerra OdV” - IBAN: IT89R0521650580000000003294 – Creval, filiale di Tradate (Va) – Causale: Studio su legalità o meno presenza armi nucleari in Italia.